Il Cavolo Cappuccio

Questo mese vi presentiamo il Cavolo Cappuccio, ortaggio il cui nome è dovuto alla sua forma di palla o di cappuccio, appunto, dove le foglie esterne più dure racchiudono quelle interne più tenere.

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Appartenente alla famiglia delle crucifere o brassicacee, questa famiglia di verdure è chiamata così perché i loro fiori hanno quattro petali che ricordano una croce e comprende tutti i tipi di cavolo, cavolfiore, cavolo verza, cavolini di Bruxelles, cavolo cappuccio, cavolo nero, cavolo riccio, broccoli, broccoletti, rape, ravanelli, rucola e senape.

Sembra che il cavolo cappuccio sia originario dell’Europa, e molte delle qualità che si conoscono tra cui il cavolo verza dalle grandi foglie rugose e verde scuro e il cappuccio rosso di forma identica al cappuccio ma di colore rosso, siano state probabilmente sviluppate in Italia dai contadini dell’Antica Roma.

 

Quando piantare il cavolo cappuccio: la semina del cavolo cappuccio avviene in semensaio e successivamente in campo aperto ad eccezione delle varietà relative alla produzione di crauti, seminati direttamente nel campo. La semina avviene in settembre per le varietà primaverili mentre tra maggio e giugno si coltivano quelle estivo-autunnale.

I cavoli in cucina: la ricetta più famosa che conosciamo è quella dei crauti, ovvero il cavolo cappuccio tagliato a listarelle e lasciato a macerare per circa un mese con bacche di ginepro, semi di cumino, foglie di alloro e sale. Ricetta questa tipicamente tedesca che permette di conservare al meglio il cavolo e utilizzarlo come accompagnamento per wurstel e stinco di maiale.

Ma ritornando in terra nostrana, la ricetta più famosa per cucinare il cavolo cappuccio proviene da Vicenza e rappresenta un piatto tipico della cultura culinaria Veneta. La ricetta è semplice e unisce il gusto dolce della mela tagliata a cubetti assieme al sapore agre del cavolo cappuccio mondato e tagliato a  listarelle, cucinati in un soffritto precedentemente preparato di olio, burro, aglio e cipolla finemente tritati in cui è stata fatta rosolare la pancetta. Il tutto viene fatto cuocere a tegame coperto per circa un’ora, regolando di sale e pepe.

Curiosità: molti studi confermano l’importanza di questo tipo di verdura nella prevenzione del cancro. Il cavolo così come tutti gli altri componenti di questa grande famiglia, contiene due molecole che dimostrano di avere la proprietà di detossificare, o più semplicemente, ripulire, il nostro organismo da sostanze cancerogene e di impedire l’evoluzione delle cellule precancerose.

Inoltre è stato provato che contiene più ferro per caloria di una bistecca e più calcio per caloria del latte, contiene tantissime fibre, contrasta i radicali liberi grazie alla sua azione antiossidante naturale, riattiva l’Nrf2 ovvero la proteina che mantiene i vasi sanguigni liberi da accumuli di grasso, aiuta a mantenere bassa la pressione ed è un antinfiammatorio naturale.

Insomma non resta altro che aggiungerlo alla nostra dieta ma attenzione: per poter godere di tutte queste proprietà è bene cuocerlo a vapore e per poco tempo.

 

 

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