Curiosità dall’Orto – Come annaffiare quando si è in vacanza

bottiglieL’estate è ormai cominciata e le vacanze si avvicinano ma come fare con l’orto se non si è in casa e non c’è nessuno che possa darci una mano con l’irrigazione durante la nostra assenza?

Non ci sono problemi, vediamo come far fronte a questo ostacolo:

 

Se state fuori da 2 fino ad 8/9 giorni: è necessario annaffiare l’orto dando una bella scorta di acqua alle piante prima della partenza. E’ necessario annaffiare le piante una prima volta per poi tornarle ad irrigare una seconda volta a distanza di un paio di ore, in modo da permettere al terreno di assorbire quanta più acqua possibile, donando una sufficiente autornomia alle piante.

Sia per l’orto in vaso che in terra, fate ricorso alla pacciamatura, ovvero ricoprire la superficie del terreno vicino alle piante con del materiale che limiti la traspirazione del terreno; si possono usare teli specifici, corteccia di pino (bark) o della semplice paglia, economica e biodegradabile.

Se stai fuori da 10 a 20 giorni:

è necessario dotarsi di sistemi automatici investendo in denaro. Gli impianti possono essere: a goccia, a manichette porose, automatizzati da timer, tensiometri o candele porose, queste ultime due sono in grado di regolare il flusso dell’acqua in base al grado di umidità del terreno. Tali sistemi possono essere l’ideale anche per i vasi da esterno.

Negli orti, oltre alla pacciamatura, si adottano di solito gli impianti a manichette che sono semplici da mettere in piedi e da usare e costano (relativamente) poco; altrettanto usati sono gli impianti gocciolanti che, uniti alla pacciamatura con teli, offrono risultati ottimali anche negli orti di piccole dimensioni.

 

Ci sono anche metodi o fai-da-te:

Per le piante da esterno ad esempio è necessaria una bottiglia da mezzo litro, riempite d’acqua e chiuse con il tappo di plastica; scaldando la punta di uno spillo con un accendino si effettuano due o tre piccoli fori sul tappo; in fase successiva si pianta il collo della bottiglia nel terreno del vaso praticando alcuni microfori anche sulla base della bottiglia (che ora si ritrova rivolta verso l’alto) per permettere all’acqua di fuoriuscire. Il liquido verrà ceduto lentamente al terreno e il metodo dovrebbe essere sufficiente per coprire buona parte del periodo d’assenza.

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