La Zucca

Con il termine zucca vengono identificati i frutti di diverse piante appartenenti alla famiglia delle Cucurbitaceae, in particolare alcune specie del genere Cucurbita (Cucurbita maxima, Cucurbita pepo e Cucurbita moschata). Essa proviene dall’America centrale ed è una pianta nota fino da tempi antichi perchè coltivata sia per il consumo del frutto maturo che per la raccolta di frutti immaturi, cioè gli zucchini

zucca_webConosciuta da molti è diventata popolare in Italia anche grazie all’uso ornamentale che ne viene fatto durante la ricorrenza tipica dei paese anglosassoni durante Halloween, tradizione che portava ad intagliare questo ortaggio, denominato per l’occasione Jack-o-Lantern, per intimorire e mandar via gli spiriti magligni.

La Zucca conta più di 25 tipologie ed è comunemente usata nella cucina di diverse culture, visto la sua enorme versatilità. Oltre alla polpa di zucca, se ne mangiano anche i semi, opportunamente salati.

 

Quando piantare la zucca: si semina direttamente nell’orto in aprile-maggio ponendo in ogni buchetta 4-5 semi alla profondità di 3 cm circa.

 

La zucca in cucina: Sono i cappellacci alla zucca tipici dell’Emilia Romagna a farci assaporare l’uso di questo ortaggio in cucina.

I passaggi non sono troppo complessi e prevedono che dopo aver tagliato e pulito la zucca a fette, queste vengono cotte, passate e mescolate con  uova, burro ammorbidito, parmigiano reggiano, pane grattugiato, la scorza di limone, il sale e la noce moscata. Il composto deve essere mescolato e poi lasciato riposare per qualche ora.

A parte si prepara la sfoglia non troppo sottile con la farina, le uova e un pizzico di sale. La pasta sarà infarinata  e arrotolata su se stessa tagliando un rotolo a strisce larghe di circa 9 centimetri a loro volta resi quadrati, all’interno del quale sarà posto un cucchiaio di ripieno.

 

Curiosità: I semi di zucca sono l’alimento che contiene la maggiore quantità di arginina. Tostati e non salati, da assumere dopo il pasto (in genere quello serale), essi vengono utilizzati come rimedio fitoterapico, ad esempio nell’ipertrofia prostatica benigna. La tostatura o una scarsa masticazione impediscono l’assorbimento delle sostanze nutrienti solubili in acqua, come tiamina, riboflavina , niacina e vitamine B6 , B12 e C.

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