Le Fave

Le fave, Vicia faba L. oppure Faba vulgaris, appartengono alla famiglia delle Fabaceae. Sono piante che possono raggiungere i 70-140 centimetri in altezza, grazie ad un fusto eretto e grosso ed una radice con numerose ramificazioni.

Le fave sono originarie dell’Asia Minore ma da secoli sono coltivate come alimento principale della nostra tavola, visto il basso apporto calorico ma soprattutto il loro basso costo e la facile reperibilità che fin dai tempi antichi le ha rese le protagoniste assolute assieme a lenticchie e fagioli. La crescita della pianta delle fave è simile a quella di un fagiolo verde gigante e all’interno del baccello che misura circa 20 cm, si trovano i semi larghi e polposi. La semina normalmente avviene in autunno o all’inizio dell’inverno per poter poi raccoglierne i frutti circa 180 dopo. Oltre a questo si racconta, secondo una vecchia tradizione agraria che sia buona usanza seminare le fave tra un ortaggio e l’altro per arricchire il terreno di azoto da un lato ma anche per attirare su di se i parassiti, tenendoli lontani dalle altre piante.

Verdura estremamente versatile ha ispirato piatti ricchi e poveri della nostra cucina tradizionale, dal nord al sud Italia. E’ famosa infatti la ricetta pugliese di “Fave e cicoria” che attraverso una cottura lenta e di qualche ora, trasformano le fave, cucinate assieme alle patate, in una purea delicata che viene poi accompagnata da cicorie bollite e pane pugliese, oppure il “Maccu” – zuppa siciliana di fave secche schiacciate con pomodori, cipolla e olio di oliva. Infine per chi non ha molto tempo  e forse non ci ha mai pensato le fave possono essere usate anche per fare il pesto per condire la pasta oppure da spalmare sul pane: basta semplicemente schiacciarle e aggiungere olio di oliva, succo di limone, foglie di menta e per i più impavidi anche uno spicchio di limone.

Non ci resta quindi che affermare a gran voce le sue innumerevoli proprietà, dall’apporto proteico che ne ha reso uno dei principali cibi poveri a quello di vitamine (soprattutto A) e minerali come potassio, magnesio, selenio, rame e soprattutto ferro per contrastare l’anemia. Insomma non a caso, nei tempi antichi, una vecchia credenza popolare diffusa in Italia, diceva che chi trovava un baccello di fave con sette semi all’interno avrebbe avuto un periodo di grande fortuna.

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